Martina Morini, ALIENS
13 ottobre 2024 - 5 gennaio 2025
a cura di Cinzia Compalati
inaugurazione 12 ottobre ore 18:00
nell'ambito della Giornata del Contemporaneo 2024 - AMACI
mudaC|museo delle arti Carrara
Nell’ambito della ventesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI – Associazione dei Musei di Arte Contemporanea Italiani - sabato 12 ottobre alle ore 18:00 nella Project room del mudaC|museo delle arti Carrara inaugura alla presenza dell’artista la mostra Aliens di Martina Morini (Carrara, 1985), promossa dal Comune di Carrara e curata da Cinzia Compalati, direttore del mudaC.
Il progetto Aliens (2020 – 2024) di Martina Morini racconta attraverso il medium principale della fotografia ma avvalendosi anche di materiale cartografico e dell’apporto della metodologia del citizen science il cambiamento graduale ma inesorabile del paesaggio toscano, usando la pianta di fico come simbolo di un'intera tradizione che si sta perdendo sotto l'effetto di dinamiche globali. In questo lavoro accurato e sensibile l’artista ci aiuta a riflettere restituendo alle coscienze distratte la consapevolezza che facciamo parte di un meraviglioso e delicatissimo sistema globale.
Le immagini potenti di queste piante sofferenti restituite dall’obiettivo di Martina con tratti drammatici e quasi caravaggeschi grazie alla tecnica del light painting ci vengono incontro e diventano potente mezzo di riflessione.
E la riflessione è ampia ed apre inaspettate prospettive: attraverso lo sguardo diverso di Martina Morini realizziamo che le piccole azioni quotidiane, come il commercio globale o il trasporto di merci, possono innescare trasformazioni profonde in sistemi complessi come l'ecosistema. Un insetto apparentemente insignificante, come l'Aclees taiwanensis, il punteruolo nero, trasportato accidentalmente in Italia, ha il potere di distruggere alberi di fico che per generazioni sono stati parte integrante della cultura e del paesaggio. Il delicato equilibrio del sistema, costruito nel tempo dalle famiglie che innestavano i loro alberi, può essere spazzato via da questo piccolo cambiamento apparentemente lontano.
La forte connotazione territoriale fa di ALIENS un progetto di e per Carrara nella cui provincia è stato realizzato e concepito e al quale la Project room del mudaC darà spazio per essere esposto al pubblico per la prima volta.
Il lavoro di Martina Morini ha coinvolto anche soggetti come il C.R.E.A. (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) e l’Università di Pisa - Dipartimento di Agraria, che hanno messo a disposizione la loro esperienza di ricerca per trovare soluzioni biologiche per la lotta al punteruolo nero in Italia.
Martina Morini è nata a Carrara nel 1985 e si è laureata all'Università di Padova in Relazioni Internazionali e Diritti Umani. Durante la sua carriera universitaria, ha studiato e vissuto tra Roma, Venezia, Bruxelles e le isole Azzorre. Ha lavorato come project manager in progetti legati ai diritti idrici all'interno di ONG internazionali che l'hanno portata dal Congo alla Mongolia passando per la Palestina e l'Iraq. È durante questo periodo che si è avvicinata alla fotografia alternando il suo lavoro con progetti di ricerca personale.
Nel 2020 ha frequentato un master in fotografia documentaria con Giulio di Sturco.
I suoi temi ruotano attorno alle violazioni dei diritti e alla migrazione umana e non umana. L'attraversamento dei confini, siano essi politici, sociali o immaginari, è un filo conduttore nella sua ricerca. La fotografia nelle sue opere non è quasi mai pura, ma è un ibrido con altri linguaggi comunicativi che ha ereditato dalle esperienze lavorative o dalle passioni personali.
Nel 2021 il progetto Aliens, in cui affronta la questione di una specie aliena, il punteruolo nero del fico, ha vinto l'Italy Photo Award ed è stato esposto al Mese Internazionale del Fotogiornalismo IMP a Padova nel 2022. Nel 2022 il suo progetto A place to call C.A.S.A., un'indagine familiare sulla perdita del lavoro, è stato esposto alla Fondazione Studio Marangoni di Firenze.
Da luglio 2022, lavora a intermittenza come fotografa su navi e aerei di soccorso nel Mediterraneo cercando di non tracciare le solite narrazioni su questo tema.