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Community

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"Community! La comunità attraverso lo sguardo di artisti contemporanei" dall' 11 dicembre al 24 gennaio.

#Community! La comunitą attraverso lo sguardo di artisti contemporanei, a cura di Andrea Zanetti,
Diversi per provenienza e poetica, un gruppo di artisti si interroga cercando di tradurre con i linguaggi dell’arte contemporanea le riflessioni sull’idea di comunitą. Un percorso che parla di cittą, comunicazione e relazioni e che attraverso la “leggerezza” della contemporaneitą ci spinge a riflettere sulla necessitą di ricostruire un’identitą degli spazi urbani e a ridefinire le funzioni dei luoghi e delle relazioni che vi si consumano all’interno.
Questi gli artisti che partecipano al progetto: Cristina Balsotti, Carolina Barbieri, Simone Conti, Lorenzo Devoti, Sabina Feroci, Lorena Huertas, Stefano Lanzardo, Roberta Montaruli, Enrica Pizzicori, Francesco Ricci, Francesco Siani, Stefano Siani, Zino (Luigi Franchi).
“Comunitą č una parola in crisi, spiega il curatore Andrea Zanetti: da un lato le relazioni che si animano nelle community dei social network e che facilitano la parola non mediata dal corpo, che agevolano le prese di posizioni pił radicali o i moti di romanticismo dall’empatia di plastica; dall’altro il progressivo isolarsi delle persone, costrette a passare dalla spinta competitiva dell’individualismo rampante alla decadenza della solitudine. Migliaia di contatti singoli che nel magma delle rete diventano comunitą di pensieri, necessitą di riconoscersi sotto qualche bandiera, semplice voglia di appartenere ad un gruppo, con la leggerezza di poter parlare, prima ancora che confrontarsi. Migliaia di contatti singoli che diventano corpo unico, per trasformarsi, subito dopo, in un altro corpo, con la stessa presunta forza. Poi le comunitą reali; quelle di chi sconnesso dalla rete, prova ad occupare ancora le piazze e le strade di qualche quartiere, senza percepirne pił il profumo di storia o semplicemente il senso di appartenenza. Spazi urbani che ospitano identitą silenziose; luoghi che hanno perso la funzione di raccogliere le voci, i pensieri, il gusto e la fatica del confronto. Identitą, quindi, che cercano un rifugio e che, a volte, lo trovano nei processi fluttuanti della rete”.

Photo credit: Stefano Lanzardo

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